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giovedì 18 novembre 2010

Leni Riefenstahl - Wikipedia

Triumph des Willens («Il trionfo della volontà»), girato in questa occasione, diverrà uno dei classici dei film di propaganda, per la capacità di glorificare la figura del Führer, nuovo messia del popolo tedesco. La regia della Riefenstahl riuscì a trasmettere agli spettatori un senso di potenza attraverso inquadrature panoramiche di sterminate masse d'uomini marcianti in formazioni rigidamente inquadrate, musica wagneriana travolgente e scenografie imponenti realizzate per il congresso dall'architetto Albert Speer, destinato a diventare negli anni successivi uno dei più importanti leader nazisti. A completare l'opera e per intervallare l'incalzare delle immagini, la Riefenstahl inserì estratti dei discorsi tenuti dai capi del partito in occasione del raduno.
Lodato da Hitler come «incomparabile glorificazione della potenza e della bellezza del nostro Movimento [nazionalsocialista]», [2] il film venne però criticato dai generali della Wehrmacht che affermarono di essere stati esclusi dalle riprese: in effetti il film contiene solo un breve spezzone relativo alle manovre dell'esercito. Hitler, desideroso di smorzare le polemiche dell'esercito, propose allora alla Riefenstahl di montare alcune scene aggiuntive che avrebbero dovuto mostrare la potenza del "nuovo" esercito tedesco. La Riefenstahl rifiutò il consiglio di Hitler e tornò l'anno successivo a Norimberga per girare un cortometraggio interamente dedicato alle forze armate che prese il titolo di Tag der Freiheit - Unsere Wehrmacht («I giorni della libertà - Il nostro esercito»), dove il termine «libertà» si riferiva al ripudio del trattato di Versailles ed alla reintroduzione della coscrizione obbligatoria in Germania).
Nel 1936 la Riefenstahl venne contattata da Hitler e dal Partito per realizzare un film celebrativo in occasione Olimpiadi di Berlino. Timorosa di eventuali interferenze creative da parte, soprattutto, del potente ministro della Propaganda Joseph Goebbels, ella chiese ed ottenne di poter produrre direttamente il film - a differenza di quanto era avvenuto con i precedenti film girati a Norimberga e prodotti direttamente dallo NSDAP.[1]


Leni Riefenstahl durante le riprese di Olympia dietro all'operatore Walter Frentz.
Il risultato finale fu quello che è considerato il film più importante della regista: Olympia. In Olympia vengono ripresi i temi cari alla Riefenstahl, grandi masse d'uomini, esaltazione della bellezza virile dello sportivo, musica travolgente. Nonostante l'argomento principale riguardi la storia e lo svolgimento delle Olimpiadi, dopo la caduta del nazismo non mancarono critiche al film; molti affermarono che in realtà esso rappresentasse una forma di propaganda in favore del regime hitleriano, che peraltro sfruttò l'intero evento olimpico come cassa di risonanza per mostrare al mondo gli aspetti più benevoli (durante il periodo vennero proibite le persecuzioni antisemite) della "nuova" Germania.
Nonostante le successive critiche, la relativa libertà creativa che la Riefenstahl pretese le permise di dedicare all'afro-americano Jesse Owens, l'atleta più rappresentativo delle Olimpiadi del 1936, una cospicua parte del girato nonostante i richiami di Goebbels, che avrebbe voluto celebrare i trionfi ariani e non certo quelli di un atleta di colore.[1]
La seconda guerra mondiale [modifica]
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale nel settembre 1939 la Riefenstahl stava lavorando al progetto del film Penthesilea, un film tragico, basato sull'opera del drammaturgo Heinrich von Kleist. Il conflitto portò però all'accantonamento del progetto che prevedeva scene girate in paesi ormai in guerra con la Germania. Nel settembre 1939 ella si trasferì in Polonia al seguito per documentare la vittoriosa avanzata tedesca e si presentò presso il quartier generale di von Rundstedt con una pistola nella cintura ed un pugnale infilato nei suoi stivaletti bianchi [3]. Tornò presto dal fronte, disgustata dalle atrocità commesse dall'esercito tedesco sul suolo polacco.[4]
A partire dall'inizio del 1940 la Riefenstahl si dedicò alla produzione di Tiefland («Terra degli Abissi»), un film che aveva in mente già da diversi anni ma che venne completato solamente nel 1954.
Nel 1940 iniziò le riprese di "Tiefland", che dovette abbandonare a causa della guerra e poté riprendere solo nei primi anni cinquanta dopo che, alla fine della guerra mondiale, fu chiamata a rispondere delle sue attività filonaziste.
Il 21 marzo 1944 sposò Peter Jacob, da cui avrebbe divorziato nel 1946.
Dopo la fine della guerra trascorse tre anni fra la detenzione in carceri gestiti dagli Alleati e gli arresti domiciliari. Processata più volte, venne però giudicata non colpevole in quanto non coinvolta nelle attività di guerra né in quelle di sterminio. Sebbene la sua arte abbia avuto una forte connotazione propagandistica, è ormai riconosciuto che in esse non sono presenti gli elementi antisemiti e razzisti che invece permeano le opere di Joseph Goebbels e Julius Streicher.
Durante gli anni sessanta, viaggiò più volte in Africa, dove si dedicò alla fotografia e allo studio della cultura Nuba in Sudan. Il risultato del suo lavoro furono due libri di fotografie, pubblicati nel 1974 e nel 1976 con grande successo. Nel 1972 fu una dei fotografi alle Olimpiadi di Monaco e, nel 1976, fu un'ospite d'onore ai Giochi di Montreal.
Dopo aver realizzato una serie di reportage fotografici subacquei (dedicati, in particolare, alle barriere coralline, nel 2002 ha realizzato il suo ultimo film, un documentario di riprese sottomarine: Meraviglie sott'acqua. All'inizio del 2003 a centouno anni di età si è sposata con il suo collaboratore Horst Kettner, di quarant'anni più giovane di lei. L'8 settembre 2003 è morta nella sua casa di Pöcking (Baviera) all'età di centouno anni.
Filmografia [modifica]

Come regista
La bella maledetta (Das blaue Licht - Eine Berglegende aus den Dolomiten) (1932)
La vittoria della fede (Der Sieg des Glaubens - Der Film vom Reichsparteitag der NSDAP) (1933)
Il trionfo della volontà (Triumph des Willens) (1934)
Giorno della libertà, la nostra Wehrmacht (Tag der Freiheit - Unsere Wehrmacht) (1935)
Olympia (1938)
Tiefland (1954)
Impressionen unter Wasser (2002)
Come attrice [modifica]
La montagna dell'amore Der heilige Berg (1926)
Il grande salto Der große Sprung (1927)
Il crollo degli Asburgo Das Schicksal derer von Habsburg - Die Tragödie eines Kaiserreiches (1928)
La tragedia di Pizzo Palù Die weiße Hölle vom Piz Palü (1929)
Tempeste sul monte bianco Stürme über dem Mont Blanc (1930)
Ebbrezza bianca Der Weisse Rausch - Neue Wunder des Schneeschuhs (1930)
La bella maledetta Das blaue Licht - Eine Berglegende aus den Dolomiten (1932)
S.O.S. Iceberg S.O.S. Eisberg (1933)
Tiefland (1954)
La forza delle immagini (1993)
Raccolte fotografiche [modifica]

Schönheit im olympischen Kampf. Berlino, 1937
The Last of the Nuba. Harper, New York, 1974.
The People of Kau. Harper, New York, 1976.
Bibliografia [modifica]

Sakkara Michele, Leni Riefenstahl, Un mito del XX secolo, Solfanelli, 2009
Riefenstahl Leni, Stretta nel tempo. Storia della mia vita, Bompiani, 2000
Note [modifica]

^ a b c (EN) Jone Johnson Lewis. Leni Riefenstahl in Women's History dal sito web «About». Riportato il 29 novembre 2006.
^ (EN) Trivia for Triumph des Willens dal sito web «Internet movie database». Riportato il 22 novembre 2006.
^ B.P. Boschesi, Il chi è della Seconda Guerra Mondiale -vol.2-pag.135, Mondadori Editore, 1975
^ (EN) Luc Deneulin (2006). Leni Riefenstahl's Tiefland basato sulla tesi di dottorato dell'autore: Leni Riefenstahl, from Arnold Fanck to Adolf Hitler. Riportato il 6 dicembre 2006.
Altri progetti [modifica]

Wikimedia Commons contiene file multimediali su Leni Riefenstahl
Collegamenti esterni [modifica]

Scheda della regista su IMDB
(EN) Homepage di Leni Riefenstahl
Das blaue Licht. Stills of Walter Riml, photographer of the film
(EN) Leni Riefenstahl - propagandista per il Terzo Reich
(DE) Die Reihen fest geschlossen: I tre canti su Hitler di Leni Riefenstahl
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Le Flamenco inscrit au Patrimoine de l'Humanité - Culture - Nouvelobs.com


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