Post più popolari

venerdì 27 maggio 2011

Libia, ecco i numeri della guerra - Tg24 - Sky.it

Libia, ecco i numeri della guerra - Tg24 -
Sky.ithttp://video.sky.it/videoportale/?bclid=961372605001&bctid=961372605001


Libia, ecco i numeri della guerra

I raid aerei realizzati dai singoli alleati, le città più bombardate, l’ondata di immigrati: tutto quello che raccontano le cifre, raccolte da alcune istituzioni giornalistiche e umanitarie, sul conflitto che va avanti da oltre due mesi

27 maggio, 2011
Libia, Muammar Gheddafi

Guarda
la Fotogallery

Guarda anche:
Guerra in Libia: LO SPECIALE
Guerra in Libia: tutte le immagini
Guerra in Libia: la cronologia


(in fondo all'articolo tutti i video sulla guerra in Libia)

di Raffaele Mastrolonardo


Andiamo? Non andiamo? E se andiamo, spariamo? Le polemiche sul coinvolgimento e il ruolo del nostro paese in Libia sono ormai un ricordo sbiadito. E in parte anche l'allarme sull'ondata di immigrati che l'attacco a Gheddafi avrebbe provocato. Questioni messe in un angolo dalla campagna elettorale per le Amministrative 2011. Eppure il conflitto sull'altra sponda del Mediterraneo va avanti (il 25 maggio Tripoli ha subito i più pesanti bombardamenti Nato fino ad ora) e oggi, a oltre due mesi dall'inizio delle operazioni, è possibile valutare con criteri più oggettivi rispetto alla diatriba politica l'entità della nostra presenza nell'operazione Unified Protector e le conseguenze in termini di immigrazione. Il tutto grazie all'aiuto dei numeri pazientemente raccolti in questi due mesi da alcune istituzioni giornalistiche e umanitarie.

Sul fronte più propriamente militare, un prezioso contributo arriva dalla divisione statistica del quotidiano inglese The Guardian che si è presa la briga di analizzare le comunicazioni ufficiali della Nato e quelle dei siti dei ministeri della difesa dei vari Paesi coinvolti per quantificare il contributo alla missione di ogni singolo stato della coalizione. Per quanto ci riguarda, i risultati, che sono stati sintetizzati in un'infografica, dicono che il ruolo dell'Italia è proprio quello che si aspetterebbe da una missione che ci ha visto protagonisti un po' riluttanti: un passo indietro rispetto ai capofila, ma con un contributo alle operazioni comunque primario tra gli stati coinvolti.

Alla data del 5 maggio scorso – poco più di un mese dopo che il comando era passato ufficialmente alla Nato – gli Stati Uniti guidavano infatti le truppe con 2 mila raid aerei. Dietro la super-potenza americana le due semi-potenze europee, Gran Bretagna e Francia, che avevano totalizzato, rispettivamente, 1.300 e 1.200 raid. Subito dopo, in lista, l’Italia alla quale i giornalisti statistici del Guardian attribuiscono 600 missioni aeree, la metà dei cugini transalpini e degli inglesi ma quasi il doppio rispetto al Canada che, con 358 sortite, si colloca in quinta posizione nell'ideale classifica dei governi più impegnati in Unified Protector. Complessivamente, lo Stivale avrebbe condotto circa l'11 per cento delle operazioni totali dal cielo.

La distribuzione degli sforzi – raccontano inoltre le statistiche del Guardian - è proporzionale alla quantità di mezzi che ciascun governo ha messo a disposizione. Per le operazioni Nato in Libia l'Italia ha offerto 12 aerei e 4 navi, contro i 28 aerei e le 3 navi (più un personale di 1.300 uomini) della Gran Bretagna e i 29 velivoli e le 6 imbarcazioni (più 800 uomini) della Francia. Davanti a tutti, ovviamente, gli Stati Uniti: 8 mila uomini, 153 aerei e una flotta di 12 navi. Per capire dove sono stati indirizzati gli sforzi e su quali obiettivi si può consultare la mappa interattiva realizzata sempre dal Guardian che mostra, per esempio, come Tripoli (201 attacchi) e Misurata (178) siano le città che hanno subito la maggior parte dei bombardamenti.

Ma le azioni militari non sono l'unico aspetto della crisi libica su cui i numeri possono contribuire a fare chiarezza. Anche l'analisi delle migrazioni innescate dalla rivolta contro Gheddafi e dai successivi bombardamenti può trarre beneficio da un po' di statistiche. In questo caso i dati che si possono utilizzare sono quelli dell'International Organization for Migration (IOM), organizzazione inter-governativa che monitora il fenomeno degli sfollati e realizza un bollettino giornaliero sulla crisi migratoria connessa alle vicende libiche. L'ultimo rapporto disponibile (qui il file PDF), per esempio, stima in 856 mila le persone che hanno lasciato la Libia per altri paesi. Tunisia ed Egitto hanno accolto la maggior parte dei migranti, rispettivamente 429 mila 940 e 297 mila 613. Seguono gli altri stati confinanti: Niger (68.614), Ciad (25.020), Algeria (19.632). Quanto all'Italia – che, secondo lo IOM, è stata la destinazione dell'88 per cento di coloro che hanno lasciato la Libia via mare – è stata raggiunta da 10.946 migranti provenienti dalle coste del Paese nordafricano. Si tratta di un numero ingente ma lontano dalle cifre a cinque zeri ipotizzate qualche mese addietro.

lunedì 16 maggio 2011

Gallardo (razza) - Wikipedia

Gallardo (razza) - WikipediaGallardo (razza)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un toro Miura

La Gallardo (pronunciato gaijàrdo, con il significato italiano di "gagliardo") è una delle principali razze di tori da combattimento create in Spagna.

La Gallardo deriva direttamente dalla Cabrera una delle cinque razze fondamentali dei tori da combattimento spagnoli, formatasi nel XVII secolo attraverso gli allevamenti dei frati Certosini e Domenicani che ricevevano numerosi vitelli dagli allevatori della regione andalusa, quale pagamento delle decime.

Data l'impossibilità di alloggiare e nutrire le migliaia di vitelli recapitati annualmente ai conventi, gli animali in eccesso venivano ceduti per la macellazione o ad allevatori, attraverso commercianti fidati.

Uno di questi, Marcelino Bernaldo de Quirós y Gallé, particolarmente esperto e con buoni rapporti con il convento domenicano di San Jacinto a Siviglia, dal 1762 iniziò a trattenere nella sua fattoria gli esemplari più robusti di razza Cabrera, selezionando quelli dal carattere particolarmente irascibile.

L'azienda di Bernaldo venne acquistata dai fratelli Gallardo, il cui primogenito Francisco ebbe l'idea di incrociare i Cabrera con tori altrettanto bellicosi, provenienti dalla Navarra, dando così vita alla razza Gallardo, anche detta Cabrera Gallardo.

Nel 1840, il grande allevamento fu acquisito dalla società "Alvareda y Echeverrigaray" che frazionò in tre parti e vendette. Una di queste parti, composta da 200 vacche e 198 tori, nel 1849 venne alienata a Juan Miura Rodríguez, già proprietario di un cospicuo allevamento. Dall'ulteriore selezione nacque la razza Miura.
SENORES VISTO LO ANTERIOR comprendo lo que se queria decir con la GALLARDIA de un TORO, es decir, que es de pura raza..


 si lo aplicamos a mos HOMBRES, de sexo masculino, ya la situacion cambia, pues se pone en entredicho las masculinidad del caballero, mi madre decia HOMBRE NO ES TENERLAS , mas saberlas usar... refieriendome a mujeres las haty d e"pelo en pecho" o como amzaonas que defienden como pueden lo que tienen... esas son meritorias. son de todo respeto. asi que NO POR TENER LAS BOLAS SE ES HOMBRE Y SE PUEDE SER "HOMBRE" SIN TENERLAS...   se preguntara  a que viene esta  nota; porque se necesita hombria y gallardia para defender un ideal,, que sea la DEMOCRACIA, LA LIBERTAD, LA JUSTICIA..... y hay quienes abusan de este poder, sean hobres o mujeres.... pues el varon domado tambien existe: pobre vejado por mujer y sujeto a risas....

Bueno senores  a hora les dejo con la frase del este dia. NO POR TENER BOLAS SE ES HOMBRE Y HAY QUINE NO LAS TIENE QUE TIEN HOMBRIA Y GALLARDIA PARA DAR Y REPARTIR.

Ref

domenica 15 maggio 2011

El búnker de Fuerte Tiuna - Nacional y Política - EL UNIVERSAL

El búnker de Fuerte Tiuna - Nacional y Política - EL UNIVERSAL



documentos
El búnker de Fuerte Tiuna

Iván Márquez: "El encuentro en Yarí con Manuel Marulanda le dará a Chávez y a las FARC una proyección continental y mundial especialmente a Chávez como líder continental". Por Francisco Olivares
El comandante Iván Márquez ( derecha) ha sido uno de los enlaces más importantes entre el Gobierno de Venezuela y las FARC, quien ha operado desde territorio venezolano. EFE
Contenido relacionado

Visa para el comandante

EL UNIVERSAL
domingo 15 de mayo de 2011 12:00 AM

Uno de los documentos más relevantes hallados en los archivos electrónicos que pertenecieron al jefe guerrillero Raúl Reyes, es sin duda el que contiene el informe enviado por los comandantes de las FARC, Iván Márquez y Rodrigo Granda, al líder máximo de la organización, Manuel Marulanda, en el que le hacen llegar un resumen de la reunión sostenida con el Presidente Hugo Chávez en noviembre de 2007 en Miraflores, que se produjo en el contexto de la mediación que para el momento lideraba Hugo Chávez para la liberación de rehenes en manos de las FARC.

Más allá de que se trató de una cumbre autorizada por el presidente Álvaro Uribe, es de destacar la cercanía entre rebeldes y autoridades venezolanas y la comunidad de objetivos, compartidos por ambos protagonistas. Un comentario que refleja esa cercanía es por ejemplo cuando Iván Márquez se refiere a "nuestro búnker de Fuerte Tiuna": "a instancias de Chávez nos reunimos en nuestro búnker de Fuerte Tiuna con Gabino y Antonio (jefes del ELN) en un ambiente distensionado y muy fraternal".

Esa vinculación se reafirma cuando señala: "Las relaciones con el Ejército están muy cercanas a lo que planea el Plan Estratégico. Tenemos amistad y buena empatía por lo menos con 5 generales. Es más, Chávez impartió delante de mí la instrucción de crear en la fronteras sitios de descanso y atención a enfermos y designó una especie de Estado Mayor para estas relaciones". "Ya nos están preguntando dónde sugerimos hacerlos. Chávez dio a entender que ayudarían sin importar que se diera una situación de confrontación. Dijo que si Uribe toca un delegado de las FARC se ganará un enemigo de por vida".

Chávez aspiraba a líder mundial

Una revisión de los documentos, entre octubre de 2007 a finales de febrero de 2008, 3 días antes del ataque al campamento de Raúl Reyes, muestran los compromisos políticos e ideológicos entre las FARC y el Gobierno de Chávez que se profundizaron en el transcurso de los años en el poder y en 2008 alcanzan su momento cumbre.

Una de las estrategias más importantes que se desprenden de esa relación era la de proyectar la imagen de Hugo Chávez en el continente y en el mundo a través del proceso de liberación de rehenes haciendo al presidente venezolano y a la ex senadora Piedad Córdoba protagonistas de esa gesta.

De allí que Chávez había puesto gran empeño, tiempo y recursos para lograr ese objetivo, el cual manejó directamente con Manuel Marulanda y Raúl Reyes. El planteamiento central de Chávez era la de promover una suerte de "Grupo Contadora II" en el que se involucrase a los principales aliados del continente, más España y Francia; lograr una zona de despeje para las FARC y el ELN y el reconocimiento de países aliados sobre el carácter beligerante como fuerza política de las FARC. Habría dos momentos cumbres que lo impulsarían como líder internacional: uno era un reunión cumbre con Manuel Marulanda: "dice (Chávez) que quiere la foto con Marulanda", informa Iván Márquez, y la otra era la muestra de la fe de vida de Ingrid Betancourt y otros rehenes que Chávez haría en su reunión en Francia con el presidente Sarkozy. Las FARC, con la ayuda de Hugo Chávez, impulsarían la figura de Piedad Córdoba para llevarla a la presidencia de Colombia en 2010.

Ese proyecto político fue desmontado por Álvaro Uribe y su mano ejecutora fue el actual presidente Santos. Recordemos que las pruebas de la fe de vida fueron interceptadas por los servicios de inteligencia de Colombia y Uribe nunca dio el permiso para la cumbre con Marulanda y acto seguido apartó a Chávez como mediador. Iván Márquez y Rodrigo Granda fueron los enlaces más destacados con Hugo Chávez.

El Informe de Iván Márquez

El informe da cuenta de la cumbre en Miraflores con Hugo Chávez con fecha 12 de septiembre de 2007 y se refiere a los acuerdos a que se llegaron directamente con Chávez.

1)Aprobó (Chávez) totalmente y sin pestañear la solicitud (300). Designó a Rodríguez Chacín para lo pertinente, el cual ya hizo unas propuestas interesantes. Este tema lo desarrollaré posteriormente. (Márquez se refiere al ofrecimiento del Gobierno venezolano de donar 300 millones de dólares para las FARC. El tema de los 300 millones se va a reflejar constantemente en diversos correos y se muestra cierta desesperación en el secretariado de las FARC para que se concrete el envío de esos recursos financieros)

2)Con relación al canje (Chávez) sugiere una variante en la estrategia para lograrlo, la cual explicaré en el tercer punto. Ahora está metido de nuevo en una ofensiva por el encuentro Marulanda-Chávez en Yarí. Para el logro de este objetivo considera decisiva la reunión que sostendrá con Sarkozy el próximo 20 (septiembre 2007) en París. Necesita tener en manos las pruebas de supervivencia ya ordenadas por el camarada Manuel. Con ellas aspira a abordar a Sarkozy. Está seguro que logrará que éste incida sobre Bush para que de la orden a Uribe de permitir la reunión (...) Chávez está seguro de que de su reunión con Manuel saldrá una fórmula de solución. Cuando le contó a Sarkozy de su determinación, éste saltó de la silla para decirle que él también iría a la cita con Marulanda. Chávez está supermotivado. Dice que quiere la foto con Marulanda. Ya la tiene con Vo Guyen Giao (Nguyen) y a Fidel le va a proponer que vista de nuevo el uniforme para tomarla. Chávez y Piedad le dan a las pruebas de supervivencia una connotación casi estratégica: en primer lugar impactan positivamente en el crucial referendo previsto para el 2 de diciembre (2007) en Venezuela. Nos necesitamos mutuamente. El encuentro en Yarí le dará a Chávez y a las FARC una proyección continental y mundial, y sobre todo a Chávez una proyección como líder continental (...) Lo nuestro estaría satisfecho, además de la proyección continental, las posibilidades que se nos abren para la construcción de una alternativa política de cambio pensando en 2010. Piedad está que no cabe en si. Está totalmente de acuerdo con la Plataforma Bolivariana para la Nueva Colombia y con el Manifiesto. Es la candidata de Chávez, y podría ser la de nosotros.

3)De no lograrse la entrevista con Manuel, Chávez propone lo siguiente: que hagamos una liberación unilateral, por ejemplo de las mujeres, sin Ingrid, que creo son dos: la del Huila y Clara con su hijo. También pueden incluir algunos enfermos; que una vez él reciba este pequeño grupo de prisioneros, procede a declarar un corredor fronterizo, con territorio venezolano y colombiano, para que los voceros de las partes se sienten a concretar el acuerdo (... ) Chávez dice que está dispuesto a recibir a todos los guerrilleros liberados, darles trabajo, tierras, estudios y salud (...)

4)Chávez recibió positivamente nuestra petición de reconocimiento y hará lobby para que Ecuador, Bolivia, Nicaragua y Argentina lo hagan también, países que nos reconocen como actores políticos. Lo planteará también a Sarkozy y a España, países que nos tienen en la lista de terroristas (...) buscará que los no alineados se pronuncien en el mismo sentido. Logrado esto, se abrirán puertas para la representación de las FARC en todos estos países (... )

5)A las dos reuniones a solicitud de Chávez en Miraflores asistió solamente Iván. Le mandó un saludo a Ricardo (Rodrigo Granda) manifestando su interés en recibirlo cuando regrese de Chile (... ) En la segunda reunión, a instancias de Chávez, en momentos diferentes nos reunimos en un almuerzo con Gabino y Antonio (jefes del ELN), luego en el Despacho del Presidente nos reunimos Chávez-Piedad-Iván. Como dije ella está en los cálculos electorales para 2010.

6)Luego de nuestra presentación a la prensa en las escalinatas del Palacio de Miraflores, hecho calificado de inusual hacia un grupo insurgente, nos reunimos al día siguiente con Piedad (... ) en resumen Piedad está por lo que le digamos (... ) no quiere quedar por fuera en la cumbre de Yarí.

7)A instancias de Chávez nos reunimos el sábado en nuestro búnker de Fuerte Tiuna con Gabino y Antonio. (Esa reunión entre jefes del ELN y los de las FARC se realizó a instancia de Chávez para buscar solución entre ambas organizaciones subversivas quienes mantienen un fuerte enfrentamiento en la zona de Guasdualito, del Estado Apure, por el control de los negocios ilegales que se ejecutan en esa zona: contrabando de gasolina, extorsión y secuestro. Esa ha sido una preocupación de Chávez que se refleja en varios de los correos).

8)Ya de salida hacia acá hablamos un poco con el general Rangel Silva, jefe de la Disip (Hoy jefe del Comando Operativo de la FANB), gran amigo de Timo a quien quiere visitar después del 2 de diciembre. Él participó en el almuerzo donde nos reunimos Chávez, elenos, FARC. Está encargado de la seguridad de lo elenos.

9)Rodríguez Chacín es un duro de Chávez. Prácticamente maneja la seguridad del Estado. Par los efectos del primer punto (caso de los 300 millones de dólares) Chávez lo designó a él (... )

10)Las relaciones con el Ejército están muy próximas a lo que plantea el Plan Estratégico. Tenemos amistad y buena empatía por lo menos con 5 generales (...)

11)Piedad dice que Chávez tiene loco a Uribe.

12)Quedamos a la espera de las pruebas de supervivencia. Es urgente, tengo a Ricardo (Granda) QAP para que una vez que las recibamos vaya a llevarlas personalmente a Caracas. Podemos recogerlas en Bogotá. La muchacha está lista. Con Chávez hubo gran empatía. Creo que logramos una mejor valoración de las FARC. Él es muy amigo de Fidel pero tiene reservas frente a otros dirigentes. Le dije que apreciábamos mucho a Cuba, que era un gran ejemplo, que nuestra solidaridad era incondicional, pero que nuestro norte en este momento es Caracas. Imagínense. Quedó muy interesado en la Coordinadora. Preguntó quiénes estaban al frente. Entre los mencionados estaba el nombre de Manuel Marulanda. Chávez siente cerca el resurgimiento de La Gran Colombia.

Es todo por ahora: Atte, Iván y Ricardo

El búnker de Fuerte Tiuna - Nacional y Política - EL UNIVERSAL

El búnker de Fuerte Tiuna - Nacional y Política - EL UNIVERSAL



documentos
El búnker de Fuerte Tiuna

Iván Márquez: "El encuentro en Yarí con Manuel Marulanda le dará a Chávez y a las FARC una proyección continental y mundial especialmente a Chávez como líder continental". Por Francisco Olivares
El comandante Iván Márquez ( derecha) ha sido uno de los enlaces más importantes entre el Gobierno de Venezuela y las FARC, quien ha operado desde territorio venezolano. EFE
Contenido relacionado

Visa para el comandante

EL UNIVERSAL
domingo 15 de mayo de 2011 12:00 AM

Uno de los documentos más relevantes hallados en los archivos electrónicos que pertenecieron al jefe guerrillero Raúl Reyes, es sin duda el que contiene el informe enviado por los comandantes de las FARC, Iván Márquez y Rodrigo Granda, al líder máximo de la organización, Manuel Marulanda, en el que le hacen llegar un resumen de la reunión sostenida con el Presidente Hugo Chávez en noviembre de 2007 en Miraflores, que se produjo en el contexto de la mediación que para el momento lideraba Hugo Chávez para la liberación de rehenes en manos de las FARC.

Más allá de que se trató de una cumbre autorizada por el presidente Álvaro Uribe, es de destacar la cercanía entre rebeldes y autoridades venezolanas y la comunidad de objetivos, compartidos por ambos protagonistas. Un comentario que refleja esa cercanía es por ejemplo cuando Iván Márquez se refiere a "nuestro búnker de Fuerte Tiuna": "a instancias de Chávez nos reunimos en nuestro búnker de Fuerte Tiuna con Gabino y Antonio (jefes del ELN) en un ambiente distensionado y muy fraternal".

Esa vinculación se reafirma cuando señala: "Las relaciones con el Ejército están muy cercanas a lo que planea el Plan Estratégico. Tenemos amistad y buena empatía por lo menos con 5 generales. Es más, Chávez impartió delante de mí la instrucción de crear en la fronteras sitios de descanso y atención a enfermos y designó una especie de Estado Mayor para estas relaciones". "Ya nos están preguntando dónde sugerimos hacerlos. Chávez dio a entender que ayudarían sin importar que se diera una situación de confrontación. Dijo que si Uribe toca un delegado de las FARC se ganará un enemigo de por vida".

Chávez aspiraba a líder mundial

Una revisión de los documentos, entre octubre de 2007 a finales de febrero de 2008, 3 días antes del ataque al campamento de Raúl Reyes, muestran los compromisos políticos e ideológicos entre las FARC y el Gobierno de Chávez que se profundizaron en el transcurso de los años en el poder y en 2008 alcanzan su momento cumbre.

Una de las estrategias más importantes que se desprenden de esa relación era la de proyectar la imagen de Hugo Chávez en el continente y en el mundo a través del proceso de liberación de rehenes haciendo al presidente venezolano y a la ex senadora Piedad Córdoba protagonistas de esa gesta.

De allí que Chávez había puesto gran empeño, tiempo y recursos para lograr ese objetivo, el cual manejó directamente con Manuel Marulanda y Raúl Reyes. El planteamiento central de Chávez era la de promover una suerte de "Grupo Contadora II" en el que se involucrase a los principales aliados del continente, más España y Francia; lograr una zona de despeje para las FARC y el ELN y el reconocimiento de países aliados sobre el carácter beligerante como fuerza política de las FARC. Habría dos momentos cumbres que lo impulsarían como líder internacional: uno era un reunión cumbre con Manuel Marulanda: "dice (Chávez) que quiere la foto con Marulanda", informa Iván Márquez, y la otra era la muestra de la fe de vida de Ingrid Betancourt y otros rehenes que Chávez haría en su reunión en Francia con el presidente Sarkozy. Las FARC, con la ayuda de Hugo Chávez, impulsarían la figura de Piedad Córdoba para llevarla a la presidencia de Colombia en 2010.

Ese proyecto político fue desmontado por Álvaro Uribe y su mano ejecutora fue el actual presidente Santos. Recordemos que las pruebas de la fe de vida fueron interceptadas por los servicios de inteligencia de Colombia y Uribe nunca dio el permiso para la cumbre con Marulanda y acto seguido apartó a Chávez como mediador. Iván Márquez y Rodrigo Granda fueron los enlaces más destacados con Hugo Chávez.

El Informe de Iván Márquez

El informe da cuenta de la cumbre en Miraflores con Hugo Chávez con fecha 12 de septiembre de 2007 y se refiere a los acuerdos a que se llegaron directamente con Chávez.

1)Aprobó (Chávez) totalmente y sin pestañear la solicitud (300). Designó a Rodríguez Chacín para lo pertinente, el cual ya hizo unas propuestas interesantes. Este tema lo desarrollaré posteriormente. (Márquez se refiere al ofrecimiento del Gobierno venezolano de donar 300 millones de dólares para las FARC. El tema de los 300 millones se va a reflejar constantemente en diversos correos y se muestra cierta desesperación en el secretariado de las FARC para que se concrete el envío de esos recursos financieros)

2)Con relación al canje (Chávez) sugiere una variante en la estrategia para lograrlo, la cual explicaré en el tercer punto. Ahora está metido de nuevo en una ofensiva por el encuentro Marulanda-Chávez en Yarí. Para el logro de este objetivo considera decisiva la reunión que sostendrá con Sarkozy el próximo 20 (septiembre 2007) en París. Necesita tener en manos las pruebas de supervivencia ya ordenadas por el camarada Manuel. Con ellas aspira a abordar a Sarkozy. Está seguro que logrará que éste incida sobre Bush para que de la orden a Uribe de permitir la reunión (...) Chávez está seguro de que de su reunión con Manuel saldrá una fórmula de solución. Cuando le contó a Sarkozy de su determinación, éste saltó de la silla para decirle que él también iría a la cita con Marulanda. Chávez está supermotivado. Dice que quiere la foto con Marulanda. Ya la tiene con Vo Guyen Giao (Nguyen) y a Fidel le va a proponer que vista de nuevo el uniforme para tomarla. Chávez y Piedad le dan a las pruebas de supervivencia una connotación casi estratégica: en primer lugar impactan positivamente en el crucial referendo previsto para el 2 de diciembre (2007) en Venezuela. Nos necesitamos mutuamente. El encuentro en Yarí le dará a Chávez y a las FARC una proyección continental y mundial, y sobre todo a Chávez una proyección como líder continental (...) Lo nuestro estaría satisfecho, además de la proyección continental, las posibilidades que se nos abren para la construcción de una alternativa política de cambio pensando en 2010. Piedad está que no cabe en si. Está totalmente de acuerdo con la Plataforma Bolivariana para la Nueva Colombia y con el Manifiesto. Es la candidata de Chávez, y podría ser la de nosotros.

3)De no lograrse la entrevista con Manuel, Chávez propone lo siguiente: que hagamos una liberación unilateral, por ejemplo de las mujeres, sin Ingrid, que creo son dos: la del Huila y Clara con su hijo. También pueden incluir algunos enfermos; que una vez él reciba este pequeño grupo de prisioneros, procede a declarar un corredor fronterizo, con territorio venezolano y colombiano, para que los voceros de las partes se sienten a concretar el acuerdo (... ) Chávez dice que está dispuesto a recibir a todos los guerrilleros liberados, darles trabajo, tierras, estudios y salud (...)

4)Chávez recibió positivamente nuestra petición de reconocimiento y hará lobby para que Ecuador, Bolivia, Nicaragua y Argentina lo hagan también, países que nos reconocen como actores políticos. Lo planteará también a Sarkozy y a España, países que nos tienen en la lista de terroristas (...) buscará que los no alineados se pronuncien en el mismo sentido. Logrado esto, se abrirán puertas para la representación de las FARC en todos estos países (... )

5)A las dos reuniones a solicitud de Chávez en Miraflores asistió solamente Iván. Le mandó un saludo a Ricardo (Rodrigo Granda) manifestando su interés en recibirlo cuando regrese de Chile (... ) En la segunda reunión, a instancias de Chávez, en momentos diferentes nos reunimos en un almuerzo con Gabino y Antonio (jefes del ELN), luego en el Despacho del Presidente nos reunimos Chávez-Piedad-Iván. Como dije ella está en los cálculos electorales para 2010.

6)Luego de nuestra presentación a la prensa en las escalinatas del Palacio de Miraflores, hecho calificado de inusual hacia un grupo insurgente, nos reunimos al día siguiente con Piedad (... ) en resumen Piedad está por lo que le digamos (... ) no quiere quedar por fuera en la cumbre de Yarí.

7)A instancias de Chávez nos reunimos el sábado en nuestro búnker de Fuerte Tiuna con Gabino y Antonio. (Esa reunión entre jefes del ELN y los de las FARC se realizó a instancia de Chávez para buscar solución entre ambas organizaciones subversivas quienes mantienen un fuerte enfrentamiento en la zona de Guasdualito, del Estado Apure, por el control de los negocios ilegales que se ejecutan en esa zona: contrabando de gasolina, extorsión y secuestro. Esa ha sido una preocupación de Chávez que se refleja en varios de los correos).

8)Ya de salida hacia acá hablamos un poco con el general Rangel Silva, jefe de la Disip (Hoy jefe del Comando Operativo de la FANB), gran amigo de Timo a quien quiere visitar después del 2 de diciembre. Él participó en el almuerzo donde nos reunimos Chávez, elenos, FARC. Está encargado de la seguridad de lo elenos.

9)Rodríguez Chacín es un duro de Chávez. Prácticamente maneja la seguridad del Estado. Par los efectos del primer punto (caso de los 300 millones de dólares) Chávez lo designó a él (... )

10)Las relaciones con el Ejército están muy próximas a lo que plantea el Plan Estratégico. Tenemos amistad y buena empatía por lo menos con 5 generales (...)

11)Piedad dice que Chávez tiene loco a Uribe.

12)Quedamos a la espera de las pruebas de supervivencia. Es urgente, tengo a Ricardo (Granda) QAP para que una vez que las recibamos vaya a llevarlas personalmente a Caracas. Podemos recogerlas en Bogotá. La muchacha está lista. Con Chávez hubo gran empatía. Creo que logramos una mejor valoración de las FARC. Él es muy amigo de Fidel pero tiene reservas frente a otros dirigentes. Le dije que apreciábamos mucho a Cuba, que era un gran ejemplo, que nuestra solidaridad era incondicional, pero que nuestro norte en este momento es Caracas. Imagínense. Quedó muy interesado en la Coordinadora. Preguntó quiénes estaban al frente. Entre los mencionados estaba el nombre de Manuel Marulanda. Chávez siente cerca el resurgimiento de La Gran Colombia.

Es todo por ahora: Atte, Iván y Ricardo